Commenti ad una definizione di "overt" 
 
 
Pagina modificata il 30 agosto 2011 
 
 
La definizione di overt presente nel libro "INTRODUZIONE ALL'ETICA DI SCIENTOLOGY"[1] a pag.35 può contraddirsi oppure avere una parte non sempre valida. 
 
Adesso viene esposta qui per confronto, la definizione n.1 di "OVERT ACTS" (atti overt) dal dizionario amministrativo[2]: 
Essa dice: 
 
"harmful acts
 
che io traduco in "atti dannosi". 
E questo è ciò che, in Scientology intendevo io sostanzialmente per overt. 
 
Ma ritorniamo alla definizione del libro "INTRODUZIONE ALL'ETICA DI SCIENTOLOGY". 
Questa è composta da tre parti, e qui ne vengono esaminate solo la prima e la terza. 
 
 
 
 
LA PRIMA PARTE DELLA DEFINIZIONE 
 
Eccola: 
 
"Un atto dannoso o una trasgressione contro un codice morale di un gruppo viene chiamato un "atto overt" o "overt". Quando una persona fa qualcosa di contrario ad un codice morale a cui aveva dato il suo accordo, o quando omette di fare qualcosa che avrebbe dovuto fare secondo quel codice morale, questa persona ha commesso un atto overt. Un atto overt viola ciò su cui si era d'accordo." 
 
Come si vede è composta da tre frasi. Guardiamo la seconda: 
 
"Quando una persona fa qualcosa di contrario ad un codice morale a cui aveva dato il suo accordo, o quando omette di fare qualcosa che avrebbe dovuto fare secondo quel codice morale, questa persona ha commesso un atto overt." 
 
Questa frase, sostanzialmente afferma che quando si viola un codice morale di qualunque tipo a cui si era dato l'accordo, si commette un overt. 
Se il codice morale fra le sue regole ne comprende una o più che impongono il dover eseguire atti apparentemente buoni ma che in realtà è dannoso compiere, secondo la definizione è un overt il non eseguire questi atti dannosi
 
 
Adesso guardiamo la terza frase: 
 
"Un atto overt viola ciò su cui si era d'accordo." 
 
Questa frase può essere interpretata in almeno due modi diversi. 
 
1) Se la si collega alla frase precedente, e quindi per accordo si intende implicitamente solo l'adesione al codice morale precedentemente esposto, allora non si fa altro che ribadire quanto detto dalla seconda frase. 
 
2) Se la si considera a sé stante, come per introdurre un concetto nuovo, allora si può dedurre che la frase affermi che qualsiasi violazione di un qualsiasi accordo è un overt. 
In questo caso, è un overt anche il non rispettare un accordo che in modo chiaro consista nel fare azioni dannose. E quindi per non commettere l'overt di "violazione di accordo" bisognerebbe rispettare l'accordo e commettere... azioni dannose. 
 
 
 
 
LA TERZA PARTE DELLA DEFINIZIONE 
 
Essa dice: 
 
"Un atto overt non è solamente danneggiare qualcosa o qualcuno. Un atto overt è un atto di omissione o commissione che fa il minor bene per il minor numero di dinamiche[*] o il maggior danno per il maggior numero di dinamiche." 
 
[*] Dinamica: Approssimativamente, ciascuno degli impulsi mentali che riguardano gli otto settori della vita. Ci sono otto settori e quindi otto dinamiche. 
A grandi linee viene di seguito indicato a cosa si riferiscono queste otto dinamiche. 
 La prima dinamica riguarda se stessi.  
 La seconda dinamica riguarda l'attività sessuale, la famiglia e l'allevare i figli. 
 La terza dinamica riguarda qualsiasi gruppo: gli amici, le persone che fanno parte di una ditta, la città, la nazione, ecc. 
 La quarta dinamica riguarda l'umanità. 
 La quinta dinamica riguarda gli esseri animali, vegetali o di altro tipo motivati dalla vita. 
 La sesta dinamica riguarda l'universo fisico, composto da materia, energia, spazio e tempo. 
 La settima dinamica riguarda gli spiriti ed altre cose o identità spirituali. 
 L'ottava dinamica riguarda l'infinito o l'essere supremo. 
 
Questa parte dovrebbe servire a capire se un'azione o inazione sia o no più dannosa di un'altra azione o inazione.  
Si assume quindi in questo testo, che il signicato di overt che dà questa parte della definizione sia che l'overt è un'azione o inazione che causa complessivamente "il maggior male" od "il minor bene" , cioè un'azione o inazione complessivamente più dannosa di un altra azione o inazione; qualcosa insomma che una brava persona non dovrebbe scegliere di fare. 
 
Assunto ciò, abbiamo che la terza parte della definizione può andare in contrasto con la prima. Nella terza parte infatti non si parla di codici morali ed accordi ma solamente del bene o del male causato a ciò che su cui agiscono le dinamiche (cioè a se stessi, alla propria famiglia, ecc.). 
 
Ora, per via del fatto che una persona può sbagliare, in un codice morale possono anche esistere: 
1) Regole che se attuate causano più male che bene rispetto al non attuarle
2) Regole che causano comunque del male evitabile, e quindi "il minor bene" rispetto ad attuare certe regole migliori
 
Tali regole o sono state fatte sbagliate sin dall'inizio, oppure lo sono diventate successivamente perchè la situazione con cui hanno a che fare è cambiata. 
 
Perciò, se di un codice morale, di cui si aveva dato l'accordo di rispettare, si attua una regola che è dannoso attuare, regola che secondo quel codice si è tenuti ad attuare, secondo la terza parte della definizione si sta commettendo un overt e secondo la prima no. 
 
 
 
 
VALORE DELLE PARTI DELLA DEFINIZIONE 
 
Poiché la prima e la terza parte possono entrare in conflitto, se ad esse si attribuisce pari valore allora almeno una delle due è errata
 
Una soluzione è considerare il valore delle tre parti secondo la loro posizione: la prima è la meno importante e l'ultima (la terza) la più importante. In caso di contrasto fra le parti, quella più importante prendo il sopravvento su quelle precedenti e stabilisce cosa è un overt. Il problema è che questo modo di intendere la definizione non è specificato
 
Ma se si intendesse interpretare la definizione in questo modo, allora la prima parte della definizione non è sempre valida. Essa è simile a frasi del tipo "Non ingannare", "Non uccidere", ecc., atti che in molti casi possono essere dannosi ma in altri no (esempio: per legittima difesa, ecc.). Visto che nella prima parte è stata inserita un'azione che ha la caratteristica di essere dannosa in molti casi ma non in tutti, e che è solo una fra le tante possibili, si dovrebbero inserire anche altre azioni con tale caratteristica, altrimenti si rischia di dare un valore sproporzionato all'azione suddetta. 
 
 
 
 
POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI 
 
1) Poiché non è specificato il valore che hanno le tre parti della definizione, una persona leggendola tutta, o a maggior ragione leggendo solo la prima parte, può credere che il non rispettare una norma dannosa di un codice morale a cui aveva dato il suo accordo, sia sempre sbagliato. Ed in questo caso non escludo che tale persona possa diventare meno propensa a ragionare sulla bontà delle singole regole, e quindi sul cercare di capire se siano veramente giuste o sbagliate, quanto lo siano ed in quali casi. 
 
 
2) Poiché la frase: 
 
"Un atto overt viola ciò su cui si era d'accordo." 
 
è l'ultima del paragrafo, non escludo che: 
  a) Tale frase resti più facilmente impressa in memoria delle frasi precedenti, e 
  b) Possa anche per questo motivo, far creare in alcune persone il concetto errato che," in qualche misura qualsiasi violazione di un qualsiasi accordo è un atto overt". 
 
 
 
 
TESI CONTRARIE 
 
Qualcuno potrebbe dire che la definizione si riferisce solo agli scientologist, in riferimento al codice morale di Scientology. Sarebbero quindi esclusi i "non-scientologist", e visto che gli scientologist riterrebbero che il codice morale di Scientology, che include tutte le sue policy, sia sempre il maggior bene rispettarlo, non ci sarebbe contraddizione.  
 
Bene questo non è vero perché questa differenziazione non viene specificata nella definizione: per essa un overt è sempre un overt, a prescindere della persona e del codice morale a cui dovesse aderire
 
 
 
 
DOMANDE 
 
1) Questa definizione è stata fatta in questo modo per sbaglio o volutamente
 
2) La prima parte della definizione non è contenuta né nella definizione di "ATTO OVERT" del dizionario tecnico[3], né nella definizione di "OVERT ACTS" del dizionario amministrativo[2]. 
Qualcuno sa indicarmi un'opera, che è sicuramente di L.Ron Hubbard, che la contiene? 
 
Curiosità: 
Nel glossario del libro "INTRODUZIONE ALL'ETICA DI SCIENTOLOGY", a pag.433, viene riportata nuovamente la definizione di overt, la quale però non include la terza parte della definizione (che è a mio avviso più importante della prima) presente a pag.35. 
 
Come mai? Errore di omissione o scelta consapevole
 
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Riferimenti: 
 
[1] INTRODUZIONE ALL'ETICA DI SCIENTOLOGY, di L. Ron Hubbard, edito da New Era Publications International ApS, copyright 1998, 2007; oltre 513 pagine. 
 
[2] MODERN MANAGEMENT TECHNOLOGY DEFINED, di L. Ron Hubbard, edito da Church of Scientology of California - Publications Organization United States, ultimo copyright 1976, prima stampa 1976; oltre 690 pagine. 
 
[3] DIZIONARIO TECNICO di DIANETICS e SCIENTOLOGY, di L. Ron Hubbard, edito da NEW ERA Publications International ApS, copyright 1975 L. Ron Hubbard, Traduzione: copyright 1984 L. Ron Hubbard; oltre 808 pagine.